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A cura di Pierluigi Zanivan

Il contesto economico-sociale in breve

L’India è, dopo la Cina, il secondo paese più popoloso del pianeta con una popolazione stimata di 1,1 miliardi di persone (circa il 17% della popolazione mondiale).

L’aspettativa di vita è di 61 anni mentre il tasso di crescita della popolazione si attesta sull’1,38 % annuo, con 22 nascite ogni 1000 abitanti. L’indice di mortalità infantile è di 78 ogni mille nati (contro l’1,6 per mille registrato recentemente in Trentino). Si calcola che oltre 25-30 milioni di indiani siano affetti da gravi deficienze uditive. Quasi il 76% della popolazione risiede in zone rurali, anche se negli ultimi decenni la migrazione verso le città più grandi ha portato ad un drammatico aumento della popolazione urbana, con gli inevitabili problemi sociali ed ambientali. Il tasso di alfabetizzazione è del 64,8%.

Anche se l’economia indiana è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi due decenni, la sua crescita è stata irregolare e diseguale tra le diverse classi sociali, tra le regioni geografiche e tra le zone urbane e rurali: la distribuzione della ricchezza vede il 10% della popolazione possedere il 33% della ricchezza e malgrado i significativi progressi economici, un quarto della popolazione si trova sotto la soglia di povertà, individuata dal governo indiano in 0,40 Dollari americani/giorno.

Centro Veronesi 01La bella notizia ce l’ha portata di persona lo scorso autunno il nostro amico vescovo mons. Guido Zendron in occasione del suo breve rientro in Trentino. Nel corso dell’anno 2009 il “Centro Educativo Padre Mario Veronesi” è stato inaugurato e ha iniziato la sua attività nella Favela Vale das Pedrinhas a Salvador (Bahia). La nostra Associazione tempo fa aveva finanziato l’acquisto dell’edificio e la locale comunità parrocchiale si era impegnata nella ristrutturazione autotassandosi e organizzando eventi per raccogliere i fondi necessari.
Centro VeronesiIl centro dispone, al piano terra di una segreteria, una reception e un salone per la futura chiesa di San Michele mentre al primo piano tre classi per le attività didattiche, una piccola sala per i professori e il materiale didattico e due servizi igienici. Al secondo piano sono disponibili un grande salone, una cucina, due servizi igienici e due piccoli uffici per l’Associazione “Alecrim”.*
Le attività rivolte a bambini dai quattro ai dodici anni sono: sostegno scolastico (doposcuola) e formazione religioso-culturale. Oggi oltre 100 i bambini frequentano il Centro.

Centro Veronesi 03Il doposcuola offre soprattutto lezioni di matematica e lingua portoghese e, ove necessario, aiuto nei compiti di casa. Sono inoltre promosse presso la stessa struttura attività complementari quali teatro, disegno, copisteria e visite guidate a parchi naturali e siti storici oltre che incontri per genitori, la comunità e piccole attività artigianali (ricamo, pasticceria) e commerciali come il “Bazar da gente” per il recupero degli oggetti usati e ancora utili. Il Centro ha bisogno ancora di vari lavori di completamento: la facciata, la pavimentazione di una sala, l’attrezzatura per la cucina.

 

Come mai un Centro dedicato a Padre Veronesi in una parte del mondo dove non ha mai operato?

I cittadini roveretani che hanno donato l’edificio hanno espresso il desiderio che il Centro fosse dedicato a Padre Mario ad imperituro ricordo del suo grande impegno per gli ultimi. Il desiderio espresso è stato accolto e condiviso sia da mons. Guido Zendron che dalla sua comunità.
Nell’avviare un’attività utile rivolta ad una popolazione povera e in cerca di riscatto, la figura di Padre Veronesi, in quanto promotore di iniziative a favore dei più deboli nelle allora martoriate terre orientali, è parsa modello ed esempio per analoghe proposte.
Così, sulle fondamenta solide di un’esperienza passata e mai tramontata, è sorto il Centro.
Ne è stata nominata direttrice una ex docente universitaria, Maria Solange Sinces Peixoto che svolge l’opera di coordinamento ed organizzazione in forma del tutto volontaria. Il percorso di attività è, come prevedibile in una fase di decollo, ancora faticoso a causa di continue esigenze di supporto e verifica.
La quasi totalità dei bambini della nostra Scuola Soeira frequenta le attività proposte dal Centro in modo tale da favorire la loro formazione scolastica e umana evitando che nei pomeriggi liberi frequentino le pericolose strade della favela perdendo tempo e quel che è peggio rischiando di esporsi a incontri pericolosi con i protagonisti del narcotraffico e della prostituzione minorile.


Il perché di questa premessa

Abbiamo ritenuto doveroso fare questa estesa premessa poiché nell’ambito della riorganizzazione delle sue opere parrocchiali Mons Guido ci ha chiesto di sostenere, a partire da quest’anno, il Centro Padre Veronesi al posto della Scuola Soeira che sarà seguita e sostenuta direttamente da un’altra associazione italiana.
Noi siamo ben lieti di poter iniziate a sostenere quest’opera sia perché abbiamo contribuito direttamente alla sua costruzione, sia perché porta il nome di un nostro illustre concittadino.
Desideriamo inoltre ringraziare Edmilson per l’impegno con il quale ci ha seguito in questi anni, nonostante i numerosi problemi familiari e di salute che ha avuto. A partire da questo momento infatti la nostra referente sarà Maria Solange.

 

* L’Associazione ALECRIM è stata fondata nell’anno 2003 da Mons. Guido e dai suoi parrocchiani per assumere l’organizzazione delle differenti attività di carattere sociale, culturale, educativo e religioso dedicate in modo particolare ai bambini e agli adolescenti e alle loro famiglie.
Tutte queste famiglie risiedono nei rioni più poveri di Salvador, colpiti dalla mancanza di servizi sociali di base per la popolazione residente e dalle violenza dovuta in modo particolare al traffico di droga.
Si occupa in particolare di mantenere in funzione: i Centri Educativi Lorenzo Pegoretti; Padre Mario Veronesi, Soeira e Nossa Senhora da Graça, e Padre Virgilio Resi.
L’attuale Presidente è la prof. Maria Solange Sinces Peixoto.


La nostra Associazione coordina il servizio del sostegno a distanza per questo Centro.

Referente: Maria Solange  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Mantiene i contatti con il Centro e le nostre famiglie: Cristina Garniga  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 


Zobele 04Nei mesi scorsi il vescovo di Arua, Mons. Federico Drandua, su suggerimento del Comitato Direttivo del Centro di avviamento professionale “MA ECORA”, memore del grande sostegno umano ed economico ricevuto, ha voluto esprimere la sua riconoscenza cambiandone il nome e dedicandolo a Luigi “Gino” Zobele. D’ora in poi si chiamerà quindi “ZOBELE MEMORIAL VOCATIONAL INSTITUTE”.
Senz’altro non c’era modo migliore di ricordarlo. Scomparso nell’autunno 2008, all’età di 87 anni, Gino ha dedicato la vita a sviluppare la sua azienda, oggi multinazionale, guidato da una spiccata e non comune voglia di coniugare il profitto con l’attenzione per il bene comune, la tradizione con l’innovazione, l’internazionalizzazione con il radicamento territoriale.
Persona particolare e diretta, portava attraverso le sue parole una grande voglia di fare per migliorare situazioni che a suo avviso non esprimevano tutto il loro potenziale, poco importava fossero nel “suo” Trentino o dall’altra parte del mondo. Voglia che gli veniva dalla sua vocazione imprenditoriale, dalla conoscenza di innumerevoli luoghi e varietà dell’essere umano, esplorata e fotografata nei suoi continui viaggi. Soprattutto dallo spirito di riconoscenza verso la meraviglia che la vita offriva ogni giorno ai suoi occhi, nelle sue escursioni in quota o nelle pianure africane.
Noto per l’amore per la montagna e la voglia di conoscere che ad esso spesso si lega, ha girato tutto il mondo con umiltà e desiderio di imparare e di stupirsi con gratitudine. Quest’attitudine lo ha portato ad elaborare ed applicare una sorta di bilancio sociale ante litteram della sua azienda e della sua vita, dedicando grandi energie e risorse perché la sua attività personale e professionale potesse prevedere delle ricadute positive sul mondo che ha potuto incontrare.
Numerose sono state le attività di beneficenza e sviluppo che seguiva personalmente con molta attenzione e grande passione. Ne ricordiamo le più significative: in Zimbabwe (sostenendo l’impegno umanitario del medico missionario dr. Carlo Spagnolli), in Nepal (fondatore e sostenitore dell’’Ospedale di Tshome) e in Uganda (ad Arua il Centro di avviamento professionale Ma Ecora di Arua).
Il ZOBELE MEMORIAL VOCATIONAL INSTITUTE”. (“ex-MA ECORA” che nella parlata locale significa: assieme possiamo farcela), è stato pensato e realizzato da Gino con il contributo di altri amici trentini e il sostegno generoso della Provincia Autonoma di Trento, per dare una possibilità di inserimento professionale a centinaia di ragazzi/e del Distretto di Arua. Sono oggi attivi corsi di cucina, carpenteria, lavorazione del ferro,muratore, meccanica, parrucchiere, sartoria, dattilografia oltre ad iniziative di alfabetizzazione e materie umanistiche.
Iniziativa che ha avuto grande successo e ricaduta negli strati sociali più poveri del territorio ugandese di Arua e che è stata sostenuta, nel suo più recente ampliamento (2007 – 2008), dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla nostra Associazione.
Il progetto, che vede la partecipazione di quasi 170 ragazzi/e all’anno, continuerà grazie a Enrico Zobele, figlio di Gino che ha già espresso il desiderio di continuare l’opera del suo caro papà.
Gino è stato per noi un caro amico che con bontà e generosità ci ha preso per mano e sostenuto con costanza ed intelligenza! Assieme abbiamo dato cibo agli affamati, casa ai diseredati, medicine agli ammalati, mamma a numerosi bambini orfani ed abbandonati, istruzione a tanti giovani che ne erano privi.
Il suo esempio ci ha fatto comprendere che la vita diventa nobile e vera per l’amore che portiamo a chi ci è vicino e per l’aiuto che diamo a chi è in stato di necessità. E questo non lo dimenticheremo mai. Onorati della sua amicizia, lo porteremo sempre nel cuore con immensa gratitudine.
Zobele 05Nell’anno passato l’Associazione Spagnolli ha sostenuto, in collaborazione con Luigi Zobele e la Provincia di Trento, la costruzione dei laboratori di officina meccanica dotati di tutto il necessario per far raggiungere agli allievi la qualifica professionale di meccanico. Ad oggi sono avviate le esercitazioni pratiche per il completamento della formazione degli allievi diplomandi in meccanica e le sessioni di lavoro extradidattiche che permettano all’officina di accettare commissioni da clienti esterni al centro, in modo da contribuire al sostegno del bilancio di gestione di MA ECORA e contemporaneamente elevare il livello di professionalità degli allievi. Partner di riferimento in Uganda per la sostenibilità del progetto è la Diocesi di Arua nella figura del Vescovo.
Supervisore di riferimento per la realizzazione delle opere e la gestione delle attività didattiche in loco è il Responsabile del Centro Giovanile sig. Alessandro Armani.

La realizzazione dell’officina completa di arredi ed attrezzature didattiche e professionali è stata possibile grazie al contributo della Provincia Autonoma di Trento.

Responsabile locale: Alessandro Armani  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Mantiene i contatti: Andrea Silli  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

A cura di Maria Josè dos Santos Motta

Organizzazione politica

Il Brasile ha una superficie di circa 8,5 milioni di m2, ed è diviso in 26 stati e un Distretto Federale, dove è situata la sede del suo governo. Gli stati, a loro volta, sono divisi in municipi e sono distribuiti in 5 regioni: Nord, Nordest, Centro-ovest, Sudest e Sud.

La città di Salvador, dove si trova il centro Mario Veronesi, è la capitale dello stato di Bahia, che fa parte della regione Nordest.

Recenti rilevazioni statistiche indicano che dal 2005 al 2011, in Brasile è diminuita la percentuale di popolazione più povera (dal 51% al 24%), aumentata quella dei più ricchi (15% al 22% ) e anche quella della classe media( dal 34% al 54% ) che oggi rappresenta la maggioranza nel paese.

 

Note economiche e politiche

La popolazione povera vive, soprattutto, nelle favelas delle grandi città e nelle regioni più povere del Brasile (il Nord e il Nord-est). Il Brasile è un paese di contrasti tra ricchi e poveri. Molte città nelle regioni Sud e Sud-est hanno un grande sviluppo sociale, mentre nel Nord e Nord-est rimangono estese aree di grande povertà.

Ci sono anche sostanziali differenze razziali: i brasiliani di origine europea o asiatica sono più ricchi di quelli di origine africana. Un brasiliano nero guadagna la metà della retribuzione di un bianco. I neri ed i meticci sono 65% della popolazione povera ed i bianchi 36%.

 

L'economia del Brasile

Con un PIL (Prodotto Interno Lordo) di 2.080 trilioni di dollari americani, occupa il 6º posto nella classifica mondiale.

L'industria locale è ben sviluppata e assicura al paese una posizione dominante nella regione. Le risorse agricole e zootecniche sono immense (caffè, cacao, soia, mais, canna da zucchero, bovini) e vi sono ampi giacimenti d'oro, d'argento e di ferro. È uno dei più importanti produttori di acciaio e petrolio.

Le ex dissestate finanze regionali, che rischiavano di mettere a repentaglio la stabilità economica del Paese, sono oggi ai massimi livelli di sviluppo, ed il Brasile è elencato nel gruppo dei Paesi emergenti in forte sviluppo, i cosiddetti "BRICS" ( Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) e da indurre i mercati economici europei ed investire nell'attuale forte moneta nazionale: il Real, rivalutato quasi del 40% sul Dollaro a fine Maggio 2011.

Sono incrementati gli investimenti esteri a partire dagli anni recenti a tutt'oggi, nel 2011, favoriti anche dal costo del lavoro molto appetibile. La stabilità attuale della vivace economia è dovuta al momento favorevole di forte sviluppo. La disoccupazione è diminuita di pari passo anche se è ancora piuttosto rilevante. Il trasporto via mare è strategico ma molti scali sono strutturalmente obsoleti. Il paese tende a una forte urbanizzazione e le strade ed i quartieri residenziali delle grandi città sono abnormemente sviluppati in rapporto alle esigenze funzionali collettive. Gli interventi pubblici sono stati ingenti e talvolta destinati ad opere faraoniche con scarsa incidenza sullo sviluppo.

La burocrazia è da riformare anche al fine di favorire ulteriormente gli investimenti. Il nuovo corso è foriero di un futuro prossimo che crea molte aspettative positive.

Sotto l'aspetto politico il Paese è riuscito ad uscire pacificamente da una dittatura militare (che ha conosciuti momenti di grande violenza e repressione) e tornare alla democrazia. In questa fase si sono susseguite gravi crisi economiche che hanno indotto molti brasiliani a uscire da Paese in cerca di fortuna.

Grazie al governo illuminato di Fernando Henrique Cardoso l'economia si è stabilizzata e Lula (carismatico operaio-.sindacalista) ha saputo continuare quest'opera gestendo con saggezza le difficili componenti della società brasiliana e aprendo una fase di sviluppo intenso e soprattutto una redistribuzione del reddito più equa e significativa. La nuova eletta Presidentessa della Repubblica Dilma Roussef, indicata dallo stesso Lula, con ogni probabilità seguirà il suo cammino.

Rimane comunque ancora gravosa la lotta alla povertà nonostante la "Bolsa Familia" (aiuto economico di sussistenza alle famiglie povere) che ha contribuito a migliorare significativamente il livello qualitativo di vita di oltre 38 milioni di persone, malgrado queste non siano una percentuale elevata sui circa 194 milioni di abitanti del paese.

Il territorio (241mila kmq) è costituito da altipiani che si abbassano gradatamente a nord-ovest verso il Nilo. Ricco di massicci vulcanici e numerosi fiumi, circa il 18 per cento è coperto da correnti d’acqua, grandi laghi e paludi. Il clima è tropicale temperato dall’altitudine Oltre alle colture di sussistenza (riso e mais) vi sono considerevoli piantagioni di caffè, cotone, tè e tabacco per l’esportazione. La maggioranza della popolazione (27milioni e 500mila abitanti) discende dall’integrazione di diverse etnie africane (baganda, banyoro e batolo, in misura minore boscimani e sudanesi). I cristiani sono il 60 per cento.

Le grandi mura di Bigo testimoniano la presenza di civiltà urbane fin dal X secolo. Il primo contato con la civiltà bianca avvenne nel 1860. A quell’epoca il Buganda era caratterizzato da una società egualitaria nella quale i privilegi della nobiltà erano più onorari e politici che economici e da una solida economia agricola e pastorizia che consenti al paese di superare senza troppi traumi la decadenza del commercio degli schiavi. La cristianizzazione cominciò verso la fine del ‘800 per contrastare l’avanzata dell’Islam in quella regione. Con l’intento di sviluppare una classe dirigente che potesse far da intermediaria con il potere coloniale inglese (la regione del grandi laghi era Protettorato inglese), gli inglesi intrapresero una “riforma della proprietà” consistente nella privatizzazione della proprietà terriera, fino a quel momento comune, che fu sottratta alla popolazione contadina ad unico beneficio dell’alta nobiltà locale. La violenta distorsione delle strutture produttive e l’introduzione di colture di esportazione provocò un grave deterioramento delle condizioni di vita della maggior parte della popolazione. Il ventennio (1965-1985) fu terribilmente turbolento, drammatico (numerosi eccidi) a causa della politica dei due dittatori Obote e Idi Amin. Spettò a Museveni (1986) il compito di ricostruire praticamente tutto il paese che la serie di regimi autoritari aveva lasciato con un bilancio di quasi un milione di morti, due milioni di profughi, 6oomila feriti e incalcolabili danni materiali. Le riforme poste in essere da Museveni permisero un notevole contributo allo sviluppo da parte della Banca Mondiale, rivelatosi tuttavia insufficiente per consentire a più della metà della popolazione di uscire dalla soglia della povertà. Museveni, tra l’altro ebbe il merito di sollevare il problema dell’AIDS e di affrontarlo per mezzo di una efficiente campagna d’informazione riducendo così notevolmente l’epidemia, solo il 45% dei bambini ha completato nel quinquennio 1995/1999 le scuole elementari. Il conflitto tra il governo e l’LRA (Esercito di Resistenza del Signore)ha costretto alla fuga 700centomila ugandesi. Migliaia di senzatetto sono presi nel fuoco incrociato mentre cercano cibo e acqua. L’alto livello di insicurezza impedisce alle organizzazioni umanitarie di fornire aiuti adeguati.

Pagine di esempio