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SCUOLA PRIMARIA VILLAGGIO SAN MARCELLINO, Harare, Zimbabwe

L’associazione Spagnolli – Bazzoni, da 10 anni sostiene opere per lo sviluppo socio–sanitario in Zimbabwe. In particolare supporta l’operato del dr. Carlo Spagnolli sul fronte della lotta all’HIV, attraverso l’attivazione di un programma di somministrazione di farmaci antiretrovirali su larga scala per donne (madri) e bambini.
La mission è declinata in progetti ed opere che intervengono direttamente ed indirettamente sulle vittime dell’AIDS, per questo l’Associazione in collaborazione con la P.A.T. (2001 progetto biennale), ha finanziato la costruzione di un villaggio per bambini orfani (di genitori morti per AIDS), sul modello dei “villaggi SOS” presenti anche in Trentino.
La struttura del “Villaggio S. Marcellino” (in seguito anche Partner Locale), oggi attiva in Harare, mantiene un legame per il sostegno economico e gestionale-organizzativo con l’Associazione che si occupa di inviare aiuti economici anche attraverso un vasto programma di adozioni a distanza.
La collaborazione tra le due organizzazioni è attiva grazie al contatto on line con i volontari italiani in loco e con i responsabili del Villaggio. Questa reciprocità permette una lettura ed un’analisi del bisogno rilevato sul territorio Zimbabweano in modo da pianificare uno sviluppo dell’intervento dell’Associazione sostenibile e coerente grazie anche alla supervisione del dr. Carlo Spagnolli.
Il presente progetto è frutto di questa sinergia: la realizzazione di una struttura scolastica che permetta l’accesso all’istruzione primaria dei bambini ospiti del Villaggio S. Marcellino, unita ad attente politiche integrative a beneficio dei bambini svantaggiati del Villaggio rispetto al territorio a cui comunque la scuola si rivolge.
Dall’analisi del bisogno rilevato, per i bambini che presentano uno svantaggio (cognitivo e/o sociale), risulta particolarmente difficile seguire le lezioni in scuole che prevedono classi da 60 ragazzi e oltre (la normalità africana). In queste condizioni aumenta il gap tra loro e chi invece riesce a trarre profitto dalle lezioni nella situazione attuale, acuendo un disagio ed uno svantaggio sociale che si replica nella vita fuori dalla scuola.
Il progetto dell’Associazione prevede la realizzazione di una parte significativa e funzionale di un più ampio complesso scolastico (si veda relazione tecnica allegata), dove il rapporto alunni/docenti sia più favorevole a percorsi di apprendimento specifici per ragazzi svantaggiati. Il tutto proponendo un alto standard qualitativo di insegnamento a tutti i ragazzi del territorio: le iscrizioni saranno aperte e subordinate al pagamento di una retta per la sostenibilità economica dell’istituto e la facilitazione dell’accesso ai più svantaggiati.

LA MOTIVAZIONE

Il progetto si realizza ad Harare, in Zimbabwe, come completamento dell’efficacia di un intervento già realizzato dall’Associazione con il sostegno P.A.T. (il Villaggio S. Marcellino, come descritto nel paragrafo precedente).

Bambini e ragazzi orfani vengono accolti dal Partner Locale e cresciuti fino all’adozione o al raggiungimento dell’autonomia personale anche attraverso percorsi di formazione e istruzione scolastica. La difficoltà incontrata nella scolarizzazione di molti ragazzi del Villaggio S. Marcellino ha condotto all’idea di realizzare un complesso scolastico che permetta di avere classi con un rapporto docenti/alunni favorevole anche agli scolari svantaggiati (1/30).

Associazione e Partner Locale hanno analizzato il trend (in crescita), riguardante il numero di ragazzi che, a causa di traumi subiti nell’infanzia (morte dei genitori per AIDS, violenza, povertà), si trovano in una situazione di svantaggio sociale che può causare deficit nella capacità di apprendimento anche marcati.

Il fenomeno si rivela proprio in età scolare, quando i ragazzi non riescono a tenere il passo della media degli studenti (a causa di classi inadeguate e troppo numerose, comunemente in rapporto docenti/alunni superiore a 1/60), con conseguente crollo della capacità di proseguire nella carriera scolastica, calo dell’autostima e impennata dei tassi di abbandono.

Questo scenario si ripete anche fuori dai percorsi di scolarizzazione creando una categoria di persone che permane nella fascia del disagio sociale alimentando tutti i fenomeni negativi ad essa connessa e che rappresentano un costo per la società Zimbabweana già in ginocchio a causa della situazione socio-economica in cui versa il paese.

 IL PARTNER LOCALE

 Il Villaggio S.Marcellino si è costituito a febbraio del 2002 come “ST Marcellin children’s village trust” ed ha sede in Zimbabwe al 77 di Falcon Road ad Harare. Persegue la finalità di accoglienza e cura di bambini orfani, abbandonati, malati di HIV e ciechi, disabili, attraverso l’ospitalità nelle sue strutture, percorsi di accompagnamento educativo, umano e medico. E’ legato all’Associazione (che ha reperito le risorse per la costruzione delle strutture attraverso cui il Villaggio opera), per la sostenibilità e la progettualità, anche attraverso la supervisione del dr. Carlo Spagnolli.

LA RELAZIONE

La collaborazione tra Associazione e Partner Locale inizia nel 2003. Grazie alla rete di contatti in territorio Zimbabweano del dr. Carlo Spagnolli è stata individuata una coppia di coniugi con il profilo umano e rofessionale necessario alla gestione del S. Marcellino ed alla garanzia dei percorsi di accoglienza e crescita. Non è stata trascurata la sostenibilità gestionale attraverso la creazione di una rete di partner internazionali ed il radicamento territoriale con le amministrazioni pubbliche locali uniti all’implementazione di programmi di adozione a distanza per il sostentamento dei ragazzi ospiti. Ad oggi il Partenr Locale ha realizzato, in collaborazione con l’Associazione, le seguenti attività:

- costruzione di quattro case per l’accoglienza dei ragazzi ed avvio del servizio

- ristrutturazione della casa madre per i servizi e la direzione

- costruzione asilo per i più piccoli

Le comunicazioni e gli scambi tra le due organizzazioni avvengono tramite posta elettronica, skype e posta ordinaria almeno una volta a settimana. E’ attivabile al bisogno la supervisione di Carlo Spagnolli e sono previste missioni conoscitive del cda dell’Associazione (ultimo viaggio Presidente e Vicepresidente primavera 2011).


LA SOLUZIONE

Obiettivo generale del progetto è costruire un complesso scolastico aperto alla popolazione, con standard qualitativi di insegnamento medio-alti, costi di gestione ed iscrizione sostenibili localmente, aperto a politiche di integrazione di ragazzi in situazione di disagio (in particolare ragazzi ospiti al S. Marcellino). Nello specifico l’Associazione intende realizzare una struttura scolastica con annessa residenza per professori (scelta obbligata in Africa per offrire un corpo docenti di qualità). Struttura che si configura come stralcio del progetto generale proposto dal Partner Locale (si veda progetto tecnico allegato). Stralcio che rimane funzionante indipendentemente dal compimento del progetto nel suo insieme e funzionale alla realizzazione di un complesso scolastico in grado di ospitare i ragazzi del S. Marcellino (oltre che del territorio circostante), in strutture che consentano programmi di apprendimento per ragazzi svantaggiati sul piano sociale e cognitivo. Si prevede la realizzazione di 6 aule in grado di ospitare 30 ragazzi (180 in totale), di età compresa tra 6 e 16 anni con un rapporto docenti/alunni pari a 1/30 (in luogo del più comune 1/60-70 rilevabile in Zimbabwe). N.B. Prima della costruzione delle aule sarà necessario realizzare gli alloggi per i docenti (come benefit), prassi diffusa in Zimbabwe, in modo da garantire alla scuola la possibilità di avere insegnanti di qualità e stabili. In queste aule troveranno posto cicli di istruzione primaria (circa corrispondenti alle italiane medie/elementari), con attività parallele all’attività d’aula: sport, gioco aggregativo, musica, dibattiti e gite a sottolineare lo sforzo per perseguire una finalità integrativa dei ragazzi svantaggiati supportate anche dal Dipartimento Sociale per il Welfare dello Zimbabwe.

Le attività previste da progetto sono:

1) realizzazione alloggi insegnanti (4 stanze, 4 servizi, locali di servizio)

2) costruzione delle strutture scolastiche (6 aule, servizi igienici alunni, impianti)

3) sistemazione terreno e finiture esterne agli edifici.

Il tempo previsto per i lavori è stimato in 3 anni (2012-2014) secondo il seguente cronogramma:

2012: realizzazione residenza docenti e realizzazione fondamenta scuola

2013: opere murarie scuola e lavori di finitura

2014: ultimazione scuola e sistemazione spazi esterni

Sono previsti gli acquisti di tutto il materiale da cantiere e costruzione come da computo metrico estimativo allegato. Gli acquisti vengono tutti effettuati in loco dietro presentazione di preventivo esecutivo dell’impresa selezionata. Anche la mano d’opera è locale e non è previsto l’invio di personale italiano se non in forma volontaria e per una supervisione generale dello stato di avanzamento dei lavori. La direzione dei lavori deve essere affidata a personale responsabile locale secondo la normativa vigente in Zimbabwe.

 I DESTINATARI

I destinatari diretti del progetto sono gli alunni che avranno accesso alla scuola (stimati in circa 180), in particolare quelli accolti al S.Marcellino. Indirettamente beneficerà dell’intervento tutta la zona circostante la scuola e la città di Harare più in generale, sia per la qualità del servizio offerto, sia per i risultati di integrazione attesi e la conseguente riduzione della fascia di persone svantaggiate che oggi il sistema scolastico tende ad acuire. I destinatari diretti hanno un’età compresa tra 6 e 16 anni e sono di ambo i sessi. Sono i ragazzi accolti al Villaggio S. Marcellino e sono orfani nella maggior parte dei casi di genitori morti per AIDS e transitati nel programma di cure antiretrovirali promosso dal dr. Carlo Spagnolli. E’ prevista una selezione dei ragazzi iscrivibili a scuola e sarà effettuata dal Partner Locale sulla base di una valutazione del singolo caso rispetto al progetto educativo che lo riguarda. I criteri di valutazione terranno conto della prospettiva di vita e di raggiungimento di un’autonomia personale dei ragazzi, la loro adeguatezza rispetto a dinamiche di gruppo ed alla sostenibilità economica generale del progetto.

VALUTAZIONE

Il Partner Locale avrà cura di seguire tutti i lavori e rendicontarli come da relazione tecnica allegata in modo che l’Associazione possa valutare lo stato di avanzamento dei lavori e programmare delle missioni di controllo, supervisione e valutazione del progetto. A strutture ultimate ed in coincidenza con l’avvio delle attività scolastiche, l’Associazione costruirà con il Partner Locale un sistema di valutazione sull’andamento del progetto e soprattutto sui risultati attesi dai programmi scolastici: verranno registrati i dati di iscrizione dei ragazzi, gli anni di formazione ed i risultati finali (compresi i fallimenti e le interruzioni). Allo stesso modo saranno registrati i ragazzi “esterni” iscritti e la valutazione dei loro percorsi sarà confrontata con i beneficiari diretti in modo da valutare l’andamento complessivo dei programmi scolastici proposti e della bontà delle politiche di integrazione avviate. Sarà il Partner Locale (con il supporto di eventuali volontari dell’Associazione), a gestire lo strumento di valutazione ed avrà cura di inviare all’associazione i dati con cadenza semestrale in modo da monitorare l’avanzamento del progetto ed attivare eventuali azioni correttive per il raggiungimento dello scopo generale.

SOSTENIBILITA'

Dal punto di vista gestionale la scuola diventerà parte integrante del S.Marcellino e sarà compito del “Trust and Management Committees” del Villaggio proporre le strategie gestionali per la sostenibilità dell’istituto scolastico. La prima soluzione proposta è l’applicazione di una tassa di iscrizione sia per gli alunni esterni che per gli ospiti del Villaggio, nel secondo caso la tassa dovrebbe essere notevolmente ridotta in modo da poter essere inserita nei programmi di adozione a distanza come oggi avviene per la scuola materna (e come avviene in altre zone dell’Africa, es. Burundi, dove l’Associazione sostiene progetti simili). Lo standard qualitativo dell’insegnamento e relativi costi del corpo docenti sono calibrati su una media rilevata nella regione di Harare e corrispondono ad una tassa scolastica sostenibile dalle famiglie presenti nel bacino di utenza di riferimento. L’intero progetto è inserito in una rete di contatti benefici internazionali che possono aiutare ad integrare situazioni di emergenza legate all’equilibrio di bilancio della scuola.