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San Marcellino 12Sono 74 i bambini attualmente nel Villaggio. Il Villaggio, organizzato sul modello dei più conosciuti Villaggio SOS, ha come primo obbiettivo quello di offrire sostegno a questi bambini fornendo loro le risorse necessarie alla crescita fisica, spirituale e professionale per diventare cittadini responsabili ed onesti dello Zimbabwe.
Il Villaggio “San Marcellino”sorge su un’area di 3 ettari circa, denominata lotto 366 blocco B in via Falcon Road, 77 HATFIELD HARARE
Nell’area sono compresi:
• una casa principale costituita di 5 camere da letto, 3 bagni, soggiorno, sala da pranzo, cucina, ufficio.
• quattro case-famiglia.
• un Asilo.
• un terreno di tre ettari per coltivazione di ortaggi e verdura e l’allevamento di pollame e conigli.

La Casa Famiglia-tipo ha una capacità di alloggio per 22 bambini. Ogni Casa ha come Staff una Mamma con le sue aiutanti.San Marcellino 06

La casa principale con il terreno annesso è stata acquistata con i fondi messi a disposizione dai Fratelli Maristi di Roma e della Lifeline Dolomites di Pozza di Fassa. Le restanti costruzioni (case-famiglia, asilo) e l’acquisto del terreno adiacente sono stati finanziati dalla nostra Associazione.
La costruzione delle quattro case famiglia ha goduto dei benefici di un congruo contributo della Provincia Autonoma di Trento per la solidarietà internazionale.San Marcellino 10

L’impegno della nostra Associazione prevede:
• Il coordinamento del servizio sostegno a distanza;
• Il sostegno per il mantenimento del personale del Villaggio;
• L’invio di alimenti, vestiario e beni di prima necessità via container
.

L’emergenza AIDS in Zimbabwe è al massimo livello. Proprio per la gravità della situazione, è molto importante sostenere i pochi centri socio-sanitari che si trovano in Zimbabwe e che costituiscono non solo un appoggio da un punto di vista sanitario, ma l’unica speranza di sopravvivenza per molte madri infette senza le quali i bambini sono destinati al più triste abbandono.

Il “CENTRO SPAGNOLLI”, attivo da cinque anni, cerca dunque di curare queste persone malate e di restituirle alla vita. Oltre che a fornire loro assistenza medica con le dovute terapie, si occuperà anche della formazione professionale. È già operativa infatti la Scuola di Qualificazione Professionale della donna (economia domestica) che preparerà l’inserimento delle mamme nel mondo del lavoro.

Il CENTRO collabora strettamente con altre infrastrutture socio-sanitarie presenti nel Paese, quali il GUIDOTTI HOSPITAL a Mutoko, il ST. MICHAEL HOSPITAL a Ngezi e la NYAMAYARO CLINIC a Chinhoyi, venendo così a costituire un’ampia rete sanitaria che copre una buona fetta dello Zimbabwe.
È risaputo che il virus HIV agisce in maniera drastica sul sistema immunitario abbassandone le difese. Proprio per questo il malato è più esposto a numerose malattie opportunistiche (quali: la polmonite da Pneumocistis carinii, la meningite da Criptococco, le neuropatie periferiche, le diarree croniche, la candidiasi disseminata, le dermatofitosi, le micosi, le tubercolosi, le infezioni in genere, le algie acute, il sarcoma di Kaposi e altre ancora), che devono essere necessariamente curate prima della somministrazione della terapia del Programma PMTCT PLUS. Solo in questo modo la terapia antiretrovirale può essere veramente efficace.

Proprio per aiutare il CENTRO SPAGNOLLI e le altre infrastrutture socio-sanitarie ad offrire ai pazienti dello Zimbabwe questo “antidoto contro la morte certa”, l’ASSOCIAZIONE sostiene finanziariamente le spese per i medicinali curativi delle principali malattie opportunistiche presenti nei malati che accedono ai centri sopra nominati.
Nella tragica realtà di questo paese, dove l’AIDS miete quotidianamente molte vittime, l’importanza di questi programmi risalta ancor di più se si considera che spesso le mamme che muoiono di AIDS lasciano dietro di sé non solo i propri figli, ma anche quelli di sorelle e fratelli precedentemente morti di AIDS che esse accudivano. Quindi curando
una mamma si salvano spesso da cinque a dieci bambini. Il beneficio di questo complesso di terapie non è solo familiare, ma anche sociale.
L’effetto più importante che è stato notato dal 2002, anno in cui questa serie di terapie è stata introdotta, è stato quello della trasformazione culturale del modo di rapportarsi dei pazienti e delle loro famiglie alla malattia. La disponibilità dei farmaci efficaci ha rotto il ghiaccio paralizzante della negazione della malattia, provocato sia dalla vergogna a dichiararsi sieropositivo, sia dal terrore della morte certa. Ciò a riprova del fatto che, anche in Africa, non si possono più proporre programmi di sola educazione sanitaria e di prevenzione dell’AIDS, a meno che non si rendano disponibili al tempo stesso le terapie! Malati di AIDS che sanno di non dover più morire di morte certa e atroce, diventano molto più disponibili anche a cambiamenti di comportamento e di concezione della vita.

Sostenuto con il contributo della Provincia Autonoma di Trento.

A cura di Sebastiano Bazzoni e Terry Dutto

 

Il contesto storico sociale in breve

La situazione del Paese è molto difficile e problematica. Iniziamo questa analisi con la crisi derivante dalla disastrosa stagione agricola. Lo Zimbabwe rischia di precipitare in una grande crisi umanitaria, con la Agricultural Technical and Extension Services (Agritex) e altre organizzazioni di produttori agricoli che prevedono un deficit, per la stagione 2011/2012, di 1.500.000 tonnellate di mais. Una ricerca di Agritex mostra che 247 000 ettari di mais sono stati seminati nel Paese a fine dicembre, contro 379 993 della stagione precedente. Una recente affermazione del Ministero dell’Agricoltura definisce il parco mucche disponibile nel Paese di sole circa 1.000 animali in produzione di latte, contro una produzione assicurata al paese da 26.000 capi di qualche tempo fa.

Una grande parte della popolazione dovrà richiedere aiuto alimentare in questa stagione agricola, che, oltretutto, ha avuto sacche di aridità per carenza di piogge in vaste aree, non più coperte dai sistemi di irrigazione precedentemente poste in essere dalle aziende agricole che sono state smantellate. Le ultime proiezioni mostrano come il raccolto possa declinare fino al 60% (in meno).

Il continuo collasso delle aziende di stato è un chiaro indizio delle capacità della attuale coalizione di governo di riavviare una economia soffocata. Anche il sistema economico cinese, che controlla grandi ricchezze estrattive di ogni genere nel Paese, è messo sotto tiro dai Ministri economici, che chiedono, alle aziende che hanno ottenuto particolari privilegi, di mantenere le loro disponibilità finanziarie nelle banche locali, a disposizione degli investimenti per il recupero della produzione agricola. Questa richiesta di tentare una nuova strada per lo sviluppo coinvolge il sistema che il Presidente Robert Mugabe e il suo partito ZANU PF hanno posto in pratica, adottando una politica troppo condiscendente alle pratiche cinesi, che hanno deliberatamente ignorato la stretta strategia di direzione delle aziende parastatali. Il collasso della linea aerea nazionale, Air Zimbabwe, è solo l’ultimo di una lunga lista di aziende parastatali fallite negli ultimi dieci anni, fra cui Ziscosteel, Zupco, NetOne, GMB, TelOne e NRZ. La disintegrazione può diventare irreversibile a meno che il governo non proceda immediatamente alla privatizzazione delle aziende di stato e permetta ad abili investitori di assumersi il carico di queste aziende.  Le condizioni della linea aerea nazionale, una volta motivo di orgoglio, sono un esempio di come i risultati economici siano devastanti se non gestiti in modo pragmatico.

La situazione nel sistema scolastico è difficile e tesa. Gli insegnanti, che chiedono un salario minimo di US$ 538 al mese, minacciano una mobilitazione per uno sciopero nazionale. Il governo sostiene di non avere le risorse per coprire le richieste degli statali mentre il Ministro delle Finanze, Tendai Biti, ammonisce che i salari rappresentano già un insostenibile 63% della spesa totale e paventa un taglio pesantissimo dei dipendenti pubblici. Gli statali, dal canto loro, sono stati oltremodo contrariati da una recente decisione del governo di pagare ai deputati circa $ 15.000 ciascuno per competenze arretrate.

Anche la situazione politica generale è oltremodo negativa. Il partito di Mr. Mugabe, lo ZANU PF, ha mostrato, attraverso una serie di fatti pubblici negli ultimi mesi, che il governo di coalizione dello Zimbabwe esiste solo nominalmente e opera con decisioni che denotano nervosismo politico e contraddizioni in termini socio-economici. Mugabe e il suo partito fanno funzionare, senza neppure nasconderlo, un governo parallelo. Molti commentatori politici hanno la sensazione che le due formazioni dell’MDC, dopo aver perso peso politico con la loro divisione, tentino di combattere una battaglia con il sostegno del Sud Africa in testa, per evitare nuove elezioni nel 2012 e almeno dopo la definizione del testo della Costituzione. La commissione che deve definire gli articoli della nuova Costituzione è stata formata, ma ha fatto poca strada per i contrasti definiti non superabili che ad ogni articolo vengono proposti dalle diverse coalizioni che vi partecipano.

Intanto la polizia continua ad angariare i venditori ambulanti nel centro di Harare, mantiene una forte presenza nei sobborghi ad alta densità abitativa. Si creano scontri violenti durante la presentazione di programmi politici durante i quali i soldati bastonano senza pietà gli abitanti dei villaggi e riaffiora la paura che una seconda Murambatswina possa verificarsi, come nel 2005.

Il Presidente Robert Mugabe chiede insistentemente di avviare le pratiche delle elezioni entro il 2012, ma il fronte SADEC formato dai paesi che circondano Zimbabwe, nella recente riunione plenaria in Zambia, hanno reiterato la necessità che la coalizione governativa attuale in Zimbabwe vari una Costituzione prima di adire a nuove elezioni. Intanto il Presidente Mugabe, malgrado una salute sempre più compromessa e l’età avanzata sta diventando un catalizzatore per le divisioni interne allo ZANU PF, ed è in difficoltà nello scegliere il suo successore ideale. Persone addentro allo Zanu PF pensano che la decisione di Mugabe di restare al potere sia un’indicazione della crisi di leadership nello Zanu PF, piuttosto che il suo desiderio di proteggere il Paese dall’imperialismo, come egli afferma. Mugabe, che ha compiuto 88 anni in febbraio ed è stato il solo leader dello Zimbabwe dall’Indipendenza nel 1980, cercherà di prolungare i suoi 32 anni al potere dopo che lo Zanu PF lo nominò suo candidato presidenziale alla conferenza annuale tenutasi a Bulawayo in Dicembre.

Tutto quanto sopra conferma che una corretta definizione della forma di governo dello Zimbabwe sia “cleptocrazia”. Essa è un “governo che agisce soltanto nell’interesse delle persone che lo compongono”.

Cleptocrazia può anche essere definita la forma di governo di coloro i quali cercano il proprio status e il guadagno personale a spese dei governati. Mentre la definizione e il comportamento della cleptocrazia è semplice, le conseguenze risultanti dalla sua manifestazione in una società sono monumentali e, per dire il minimo, tragiche. Un sistema politico che evolve verso la cleptocrazia è la peggior forma di governo che gli esseri umani possano sognare e vivere sotto tale governo è una maledizione di proporzioni bibliche.

Si può affermare che lo Zanu PF, come entità politica all’interno del corpo politico dello Zimbabwe, è oggi una forma avanzata e matura di regime cleptocratico. Le ragioni sono semplici e si possono trovare nel DNA di questo regime.

Un recente studio politico sostiene che, fra le molte sfide che esistono per il continente africano, vi sono tre mali ai quali i pensatori e gli intellettuali debbono trovare una soluzione. Tali mali sono: la corsa irresistibile ad accaparrarsi il petrolio dell’Africa, i diamanti e altre ricchezze naturali da parte di paesi e multinazionali occidentali, tiranni venali e pronti al genocidio che uccidono civili per restare al potere, e uomini di paglia politici e traditori che accettano di vendere la libertà e la sovranità dell’Africa indietro ai vecchi poteri coloniali, con la scusa di agevolare il passaggio verso i diritti umani e la democrazia.

“salvando una mamma, si salvano dieci bambini “
“salvando le mamme, si salvano la famiglia e la società africana”

 

“…Ricordo ancora, come fosse ieri, l’agonia prolungata del piccolo Bruce, un bambino buono e paziente, che la “Malattia” aveva gradualmente ridotto ad un tronco sofferente e contorto a causa delle neuropatie periferiche e, in ultimo, anche dalla meningoencefalite fungina: malattie opportunistiche degli immunodepressi che causano atroci dolori portando lentamente alla morte. Ricordo ancora come fosse ieri i suoi occhioni spalancati quasi a chiedere “perché?” e “aiutami!”. Con le Infermiere l’avevamo chiamato “Eyes” cioè “Occhi”, perchè i suoi occhioni,verso la fine, erano rimasti la sua unica forma di movimento, di espressione e di comunicazione.
(Carlo Spagnolli da “L’arcobaleno di Tapiwa”).

Queste erano riflessioni dolorose sull’impotenza clinica prima che venissero scoperti e messi a disposizione i Farmaci Antiretrovirali.
Oggi infatti la medicina ha fatto enormi passi avanti affinché la proliferazione del virus possa essere arrestata, contribuendo a salvare le persone malate da una morte certa fatta di sofferenze e garantendo loro una vita “normale” da malato cronico, un po’ come succede per i diabetici. Tutto questo grazie ad una cura farmacologica costante e ad un programma alimentare complementare.

Un amico in più per fermare l’AIDS in Zimbabwe
È un progetto umanitario che la nostra Associazione realizza all'interno dell'iniziativa "Coltiviamo i vostri progetti" promossa dal gruppo Poli Regina, con la finalità di finanziare l’acquisto di farmaci antiretrovirali per le mamme e i bambini ammalati di AIDS conclamato in cura nei quattro Centri RBO dei quali è responsabile il dottor Carlo Spagnolli
 
(Centro Spagnolli di Harare, Luisa Guidotti di Mutoko, Saint Michael Hospital di Ngezi e Nyamararo Clinic di Chinhoyi).

 

La gratitudine di Carlo Spagnolli:

Carissimi amici,
sono tanto grato e commosso per la vostra magnifica risposta alla proposta fattavi dai nostri amici del GRUPPO POLI REGINA, tramite il concorso DupliCarD Collection, al fine di raccogliere fondi per l’acquisto di farmaci per i nostri Programmi di cura antiretrovirale contro l’AIDS che, grazie a voi, si stanno di anno in anno ampliando!
Dal 2002 ad oggi siamo arrivati ad avere in terapia 1844 Malati di HIV-AIDS, la maggior parte donne e bambini, nel quadro della campagna prioritaria: “Salvando una Mamma si salvano 10 Bambini”.
Purtroppo la situazione dello Zimbabwe si è aggravata oltre misura, siamo ormai in piena catastrofe sociale e sanitaria. Manca quasi del tutto il cibo (5 milioni di persone su 9 rimaste nel Paese dipendono esclusivamente dagli aiuti internazionali per mangiare), mancano i medicinali in tutti gli ospedali governativi e in molti di quelli religiosi, i servizi ospedalieri sono scarsissimi di personale, fuggito all’estero per sopravvivere. È ormai comune, nelle città, che durante le soste il mio furgone con la Croce Rossa bene in vista venga avvicinato da malati disperati con prescrizioni mediche in mano, impossibilitati a trovare le medicine di base (antibiotici, analgesici) negli ospedali che li dimettono senza cure e senza speranza di acquistarle nelle farmacie private dove una settimana di Amoxicillina-Ibuprofene costa 100 volte il salario mensile di un’infermiera professionale… Non si erano mai viste scene del genere in Zimbabwe, anche l’Arcivescovo di Harare con cui ho parlato a lungo della situazione poco tempo fa mi ha confermato che la gente è ormai disperata, impaurita, rassegnata a morire se qualcuno da fuori non la aiuta!
Più di 3 milioni di cittadini sono fuggiti all’estero per trovare lavoro o sfuggire alla fame o alle persecuzioni politiche e per cercare di mantenere in vita i familiari quaggiù con le loro rimesse. Il denaro non vale più nulla. Per pagare in contanti ci vogliono valige di banconote, nelle banche non c’è contante ed il mercato nero della valuta estera è diventato una delle piaghe peggiori; per non parlare del cibo e del carburante: tutti proventi di ricchezza illegale per la ristretta Elite dominante. Senza esagerare, abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi la parabola di Lazzaro e del ricco Epulone. Da una parte, neanche un pasto al giorno; dall’altra, automobili di lusso e nuove ville faraoniche, ostentate come
simbolo di potere e stato sociale! 6000 famiglie potentissime dissanguano e affamano il Paese. Quasi nessuno lavora più perchè lo stipendio mensile copre soltanto il costo per un giorno del trasporto con mezzi pubblici da casa al centro città!
L’epidemia di HIV-AIDS e la denutrizione-malnutrizione hanno fatto scendere l’aspettativa di vita a 36 anni per gli uomini e a 32 per le donne (da 62 e 58 solo dieci anni fa). Mai viste negli ultimi 50 anni, sono ricomparse negli ospedali piaghe storiche come il kwashiorkhor (denutrizione proteica) e la cachessia (denutrizione totale), soprattutto nei bambini e nei malati di AIDS.
In questo panorama disperato, grazie al vostro aiuto, noi medici missionari possiamo essere per migliaia di persone il segno della fratellanza e la luce della speranza in attesa che tempi migliori possano venire anche per questo Paese.
Donare un farmaco a chi ne è privo è un grande gesto d’amore che lenisce la sofferenza e può salvare la vita a tante mamme, bambini e malati, arricchendo di certo la nostra vita di umanità e  gioia…
Continuiamo tutti assieme a diffondere gioia, speranza ed amore!
Con profonda gratitudine, vi abbraccio e auguro ogni bene a voi e alle vostre famiglie.

dott. .Carlo Spagnolli
Fiduciario Ass. Amici Sen. Spagnolli-Onlus
Zimbabwe
Chinhoyi

Zimbabwe:

Harare: Villaggio San Marcellino (vedi opere in Zimbabwe)
La quota trimestrale è di € 105,00 e la quota annuale annuale è di € 420.
Mantiene i contatti con il Villaggio e con le famiglie: Elsa Torresani  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Kariba: Asilo Svinurai (vedi opere in Zimbabwe)
La quota trimestrale è di € 70 e la quota annuale è di € 280.
Mantiene i contatti con l’Asilo e con le famiglie: Silvana Giarolli  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Harare: Centro di promozione sociale e sanitaria della donna e del bambino “Giovanni Spagnolli” (vedi opere in Zimbabwe)
la quota trimestrale è di € 75,00 e la quota annuale di € 300,00.
Mantengono i contatti con le famiglie e il Centro:
Carlotta Gasperi This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - Valentina Zenatti This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Burundi:

Ngozi: Centro di Accoglienza “GIRITEKA” (vedi opere in Burundi)
Quote annuali
• Per un bambino residente al “Centro Giriteka” € 300,00 all'anno.
• Per un bambino non residente al “Centro Giriteka” € 250,00 all'anno.
Borsa di studio
• Media superiore € 350,00 all'anno.
• Università € 700,00 all'anno.
Mantiene i contatti con Giriteka e le famiglie: Claudia Diener  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Buyengero: ASENABU “Associazione per il sostegno del fanciullo non accompagnato di Buyengero e Burambi” (vedi opere in Burundi)
La quota trimestrale è di € 70 e la quota annuale è di € 280.
Mantiene i contatti con padre Filippo e le famiglie:
Sabrina Monti  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Congo:

Lubumbashi: Scuola- Collegio “Le Balù” (vedi opere in Congo)
Per i bambini orfani e portatori di handicap che vivono nel collegio, la borsa di studio e la retta del convitto è di € 300,00 all’anno.
Mantengono i contatti con la Scuola “Le Balù” e le famiglie:
Josephine Tomasi  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Giovanna Angelini  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

Brasile:

Paulo Afonso: Fondazione FUNDAME (vedi opere in Brasile)
La quota trimestrale è di € 75,00 e la quota annuale è di € 300,00.
Mantiene i contatti con la Fondazione e con le famiglie:
Valentina Zenatti This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Uganda:

Arua: Don Dino Orphanage Institute (vedi opere in Uganda)
La quota trimestrale è di € 50,00 e la quota annuale è di € 200,00.
Mantiene i contatti con con le famiglie e l'Istituto: Cristina Gaspari This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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