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Giovanni Spagnolli 04“In ogni uomo c'è un'anima di verità”

Questa frase di mons. Olgiati, Assistente spirituale della Università Cattolica di Milano negli anni '30/40, Giovanni Spagnolli l'ha sempre conservata nel profondo del cuore come passaporto verso tutte le persone che avrebbe incontrato nella vita, anche quelle che non condividevano i suoi ideali e suggerisce una chiave di lettura che spiega come egli abbia vissuto impegnative e straordinarie esperienze!

 

Da sempre attento ed ospitale in famiglia, nei confronti di Missionari e Missionarie religiosi, in primis del cognato padre gesuita Giuseppe Zambon, per 29 anni in India, scopre ed apprezza laici illuminati a partire da Albert Schweitzer, che si occupa dei lebbrosi, al dottor Fortunato Fasana, medico in India, ai Coniugi Corti (brianzolo il dottor Piero, canadese di Montreal la dottoressa Lucille) che si sposano per iniziare, nel 1959, il primo Ospedale gestito da laici e lo sviluppano fino a diventare il migliore ospedale d'Uganda, infine il Comboniano padre Giuseppe Ambrosoli, chirurgo a Kalongo.Giovanni Spagnolli 02

 

Non è casuale ed assume un profondo significato di continuità ideale con le Associazioni di volontariato internazionale che Spagnolli abbia completamente dedicato gli ultimi quattro anni della sua vita a cercare aiuti, sotto forma di denaro, farmaci, medicinali, attrezzature (dalla Croce Rossa, dall'Ordine di Malta, dalle singole ditte e dai campionari di medici amici), curandone con la moglie Angela Zambon la paziente selezione, quella che ora su larga scala impegna tanti volontari, e trovando tutte le possibili strade per la spedizione nell'Uganda martoriata.

 

Giovanni Spagnolli 01Nel nome di Giovanni Spagnolli vorremmo contribuire ad alimentare la “fiaccola” dell'amore alla gente dell'Africa, che egli ha idealmente trasmesso, in particolare al figlio Carlo, che lavora da quasi 30 anni come chirurgo in mezzo ai più poveri.

 

(dalle note del figlio Paolo Spagnolli)