“salvando una mamma, si salvano dieci bambini “
“salvando le mamme, si salvano la famiglia e la società africana”
“…Ricordo ancora, come fosse ieri, l’agonia prolungata del piccolo Bruce, un bambino buono e paziente, che la “Malattia” aveva gradualmente ridotto ad un tronco sofferente e contorto a causa delle neuropatie periferiche e, in ultimo, anche dalla meningoencefalite fungina: malattie opportunistiche degli immunodepressi che causano atroci dolori portando lentamente alla morte. Ricordo ancora come fosse ieri i suoi occhioni spalancati quasi a chiedere “perché?” e “aiutami!”. Con le Infermiere l’avevamo chiamato “Eyes” cioè “Occhi”, perchè i suoi occhioni,verso la fine, erano rimasti la sua unica forma di movimento, di espressione e di comunicazione.
(Carlo Spagnolli da “L’arcobaleno di Tapiwa”).
Queste erano riflessioni dolorose sull’impotenza clinica prima che venissero scoperti e messi a disposizione i Farmaci Antiretrovirali.
Oggi infatti la medicina ha fatto enormi passi avanti affinché la proliferazione del virus possa essere arrestata, contribuendo a salvare le persone malate da una morte certa fatta di sofferenze e garantendo loro una vita “normale” da malato cronico, un po’ come succede per i diabetici. Tutto questo grazie ad una cura farmacologica costante e ad un programma alimentare complementare.
Un amico in più per fermare l’AIDS in Zimbabwe
È un progetto umanitario che la nostra Associazione realizza all'interno dell'iniziativa "Coltiviamo i vostri progetti" promossa dal gruppo Poli Regina, con la finalità di finanziare l’acquisto di farmaci antiretrovirali per le mamme e i bambini ammalati di AIDS conclamato in cura nei quattro Centri RBO dei quali è responsabile il dottor Carlo Spagnolli (Centro Spagnolli di Harare, Luisa Guidotti di Mutoko, Saint Michael Hospital di Ngezi e Nyamararo Clinic di Chinhoyi).
La gratitudine di Carlo Spagnolli:
Carissimi amici,
sono tanto grato e commosso per la vostra magnifica risposta alla proposta fattavi dai nostri amici del GRUPPO POLI REGINA, tramite il concorso DupliCarD Collection, al fine di raccogliere fondi per l’acquisto di farmaci per i nostri Programmi di cura antiretrovirale contro l’AIDS che, grazie a voi, si stanno di anno in anno ampliando!
Dal 2002 ad oggi siamo arrivati ad avere in terapia 1844 Malati di HIV-AIDS, la maggior parte donne e bambini, nel quadro della campagna prioritaria: “Salvando una Mamma si salvano 10 Bambini”.
Purtroppo la situazione dello Zimbabwe si è aggravata oltre misura, siamo ormai in piena catastrofe sociale e sanitaria. Manca quasi del tutto il cibo (5 milioni di persone su 9 rimaste nel Paese dipendono esclusivamente dagli aiuti internazionali per mangiare), mancano i medicinali in tutti gli ospedali governativi e in molti di quelli religiosi, i servizi ospedalieri sono scarsissimi di personale, fuggito all’estero per sopravvivere. È ormai comune, nelle città, che durante le soste il mio furgone con la Croce Rossa bene in vista venga avvicinato da malati disperati con prescrizioni mediche in mano, impossibilitati a trovare le medicine di base (antibiotici, analgesici) negli ospedali che li dimettono senza cure e senza speranza di acquistarle nelle farmacie private dove una settimana di Amoxicillina-Ibuprofene costa 100 volte il salario mensile di un’infermiera professionale… Non si erano mai viste scene del genere in Zimbabwe, anche l’Arcivescovo di Harare con cui ho parlato a lungo della situazione poco tempo fa mi ha confermato che la gente è ormai disperata, impaurita, rassegnata a morire se qualcuno da fuori non la aiuta!
Più di 3 milioni di cittadini sono fuggiti all’estero per trovare lavoro o sfuggire alla fame o alle persecuzioni politiche e per cercare di mantenere in vita i familiari quaggiù con le loro rimesse. Il denaro non vale più nulla. Per pagare in contanti ci vogliono valige di banconote, nelle banche non c’è contante ed il mercato nero della valuta estera è diventato una delle piaghe peggiori; per non parlare del cibo e del carburante: tutti proventi di ricchezza illegale per la ristretta Elite dominante. Senza esagerare, abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi la parabola di Lazzaro e del ricco Epulone. Da una parte, neanche un pasto al giorno; dall’altra, automobili di lusso e nuove ville faraoniche, ostentate come simbolo di potere e stato sociale! 6000 famiglie potentissime dissanguano e affamano il Paese. Quasi nessuno lavora più perchè lo stipendio mensile copre soltanto il costo per un giorno del trasporto con mezzi pubblici da casa al centro città!
L’epidemia di HIV-AIDS e la denutrizione-malnutrizione hanno fatto scendere l’aspettativa di vita a 36 anni per gli uomini e a 32 per le donne (da 62 e 58 solo dieci anni fa). Mai viste negli ultimi 50 anni, sono ricomparse negli ospedali piaghe storiche come il kwashiorkhor (denutrizione proteica) e la cachessia (denutrizione totale), soprattutto nei bambini e nei malati di AIDS.
In questo panorama disperato, grazie al vostro aiuto, noi medici missionari possiamo essere per migliaia di persone il segno della fratellanza e la luce della speranza in attesa che tempi migliori possano venire anche per questo Paese.
Donare un farmaco a chi ne è privo è un grande gesto d’amore che lenisce la sofferenza e può salvare la vita a tante mamme, bambini e malati, arricchendo di certo la nostra vita di umanità e gioia…
Continuiamo tutti assieme a diffondere gioia, speranza ed amore!
Con profonda gratitudine, vi abbraccio e auguro ogni bene a voi e alle vostre famiglie.
dott. .Carlo Spagnolli
Fiduciario Ass. Amici Sen. Spagnolli-Onlus
Zimbabwe
Chinhoyi