Il 2 novembre 2021 alle ore 18 il nostro caro socio Ezio Marsilli ha presentato presso la Fondazione Campana dei Caduti il suo libro dal titolo "La mia storia", festeggiando nello stesso tempo i suoi 95 anni.
Con grande commozione sono stati ricordati i moltissimi avvenimenti che hanno fatto della vita di Ezio una straordinaria avventura dai mille traguardi ma sempre rivolta al bene della propria comunità.
I proventi della vendita del libro andranno tutti a sostegno delle attività portate avanti dall'Associazione Spagnolli-Bazzoni per onorare la memoria e la missione del compianto amico Carlo Spagnolli.
- TESTIMONIANZE -
È stata una festa assolutamente straordinaria quella che è stata meritatamente dedicata questo martedì 2 novembre ai meravigliosi 95 anni di Ezio Marsilli.
Il tutto si è felicemente svolto nell’ampia sala espositiva della Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto sul Colle di Miravalle, vicino a quella «Maria Dolens» a cui Ezio ha dedicato ben oltre 45 anni di apprezzato lavoro e di appassionata dedizione.
Moltissime le persone presenti. Componenti della numerosa e unitissima famiglia, esponenti delle istituzioni, collaboratori dello storico Salumificio, amiche e amici e conoscenti che hanno voluto rappresentare ancora una volta l’affetto e la gratitudine da sempre attribuiti ad Ezio Marsilli.
Ha aperto l’incontro il Reggente della Fondazione Marco Marsilli, nipote di Ezio, che ha riservato allo zio parole di grande ammirazione e di sincera riconoscenza.
Come parimenti hanno fatto il Sindaco Francesco Valduga e l’Assessore provinciale allo Sviluppo economico Achille Spinelli.
Ezio, già molto commosso sin dai primi minuti del lieto appuntamento, nella graditissima occasione ha voluto serbare a tutti e all’intera nostra comunità di Rovereto una grande sorpresa: il suo libro intitolato semplicemente ma efficacemente «La mia storia».
Ezio lo ha scritto durante i lunghi mesi di lockdown, da lui vissuti in casa con giusta comprensibile prudenza, raccogliendo ricordi, aneddoti, immagini e storie della sua lunga vita. Importante è stato in questi mesi l’aiuto generoso del nipote Pietro Marsilli e di Marisa Bruschetti.
Il filo conduttore ce lo scrive lo stesso Ezio all’inizio del libro: «Il compito dell’uomo è quello di lasciare un buon ricordo.
«Non lasciare mai niente al caso, ogni cosa al suo posto e in ogni posto la sua cosa.
«Il giusto che cammina nella sua semplicità lascerà beati dietro di sé i suoi figlioli.»
Questi i valori e questa la filosofia di vita che hanno sempre accompagnato Ezio.
Innanzitutto, quale capace uomo d’impresa, assieme ai fratelli Angelo e Remo e sulle orme del nonno Angelo e del padre Eugenio.
Senza mai dimenticare gli altri due adorati fratelli Franco e Carla.
Allo stesso modo e con lo stesso spirito Ezio Marsilli è stato protagonista indiscusso e stimato nel susseguirsi delle vicende, sia di quelle difficili che di quelle più felici, che hanno caratterizzato la storia della nostra comunità roveretana e trentina, quantomeno degli ultimi settantacinque anni.
Ezio si è dedicato e ha sostenuto molte meritorie realtà e iniziative, nella cultura come nello sport, nel sociale come nella solidarietà locale e internazionale. Ezio e la sua famiglia sono stati vicini al calcio, allo sci e al basket di Rovereto, con indimenticabili stagioni sportive, ancora oggi ricordate in città con molta nostalgia.
Ezio è stato fondatore, ben oltre 50 anni fa, dello storico Lions Club Rovereto Host, e ne è tuttora Socio molto attivo e propositivo.
Sin dalla sua apertura Ezio è molto vicino al MART, quale «Amico del Museo».
Ma molti altri sono i concreti esempi che ci rivelano il più autentico animo di Ezio.
Un uomo dalla forza e dall’entusiasmo inesauribili. Una visione della vita, la sua, certamente esemplare e da proporre ai nostri giovani per la sua straordinaria attualità e la sua efficace capacità motivazionale.
La serata è stata allietata dalla lettura di alcuni passi del libro di Ezio da parte degli abili attori Marisa Bruschetti e Andrea Franzoi. Il tutto accompagnato da alcuni brani musicali eseguiti e cantati dai bravissimi Cristina Prezzi e Pino Angeli.
Parole e melodie che ci hanno emozionato e ci hanno raccontato vari decenni della nostra affascinante storia comunitaria.
Le parole finali pronunciate dal nipote Pierandrè hanno illuminato ancor più gli occhi di nonno Ezio.
Che dire? Grazie di cuore, caro Ezio e… ad maiora!
Paolo Farinati
- - -
Come arriva al successo una impresa industriale? Essenzialmente con due elementi: le idee e il coraggio. Ma a trasformare un’impresa in una “Grande Impresa” occorrono altre doti; umiltà, rispetto per i lavoratori e dedizione alla comunità a cui si appartiene. A Rovereto alcuni ci sono riusciti. È il caso del Salumificio Marsilli costruito da una dinastia familiare.
La storica Marsilli nasce attorno alla metà del 1800 alle Porte di Trambileno con una macelleria e un laboratorio dove solo nella stagione invernale – giacché non esistevano i frigoriferi – produceva salami. Lo storico “salame Verona” a macina sottile, con carni suine, bovine e aglio, il “salame Friuli” con sole carni suine e senza aglio a macina grossa, nonché le famose mortadelle da fetta che ora si chiamerebbero “cacciatori”. Il capostipite Angelo si sposò con Olivia Stofella, ebbero otto figli tra cui il commendatore Eugenio Marsilli che nel 1967 passò l’attività ai figli Angelo, Remo ed Ezio che continuarono l’impresa alle Porte di Trambileno.
La ditta produceva salumi che si imposero nel Trentino, nell’Alto Adige, nel Veronese e via via in tutto il Paese esportando all’estero in particolare in Austria. La bontà dei prodotti venne premiata nel 1927 con la gran Targa d’onore emerito d’oro. Lo stabilimento copriva una superficie di 1500 mq e vi lavoravano oltre 100 dipendenti.
Nei giorni scorsi la comunità lagarina si è ritrovata a festeggiare, presso la Campana dei Caduti a Miravalle, i 95 anni di Ezio Marsilli e per l’occasione è stato presentato il suo libro “La mia storia”. Molti e mirati i messaggi di auguri dal sindaco di Rovereto Francesco Valduga, all’assessore provinciale Achille Spinelli, al reggente della Campana Marco Marsilli, il nipote Pierandrè Marsilli… La cerimonia è stata intervallata con la recitazione di alcuni brani del libro a cura di Andrea Franzoi e la musica con Cristina Prezzi e Pino Angeli.
Il libro di Ezio Marsili non è la storia dell’azienda anche se, ovviamente, alcuni capitoli la sfiorano (e non sfugga che viene ricordato il nome del primo operaio), “La mia storia” è uno spaccato personale della sua vita. Un collage di ricordi e pensieri in cui – complice anche il lockdown – Ezio si è permesso una pausa per raccogliere, filtrare e riordinare alcuni passi importanti della sua vita. Al suo fianco nel lavoro il nipote Pietro, Marisa Bruschetti e l’editrice Elena Setti.
Il risultato è la storia di un uomo, del suo lavoro, ma anche del territorio, a partire dagli antenati alla fine della prima guerra mondiale. Ricorda Ezio che con il conflitto gli abitanti di tutta la zona vennero deportati in Austria, i Marsilli destinati a Mittendorf an der Fischa, in bassa Austria. Tutti tornarono a casa. “Purtroppo, o per fortuna, – scrive Ezio Marsilli – trovano le loro case completamente distrutte. Gli austriaci avevano piazzato a Rovereto (zona stadio Quercia) un grande cannone, il 420, che doveva sparare sullo Zugna. Il paesino delle Porte impediva la visibilità e per questo lo hanno minato e raso al suolo. Ho parlato di fortuna perché al posto di un agglomerato di casupole, grazie al convincimento di nonno Angelo, gli abitanti di Porte, scambiandosi anche la proprietà dei terreni e ottenuto il pagamento dei danni di guerra (che è stato pressoché immediato) hanno ricostruito il paese con case singole e distanziate.”
Il lavoro. “Papà Eugenio dopo la scomparsa di nonno Angelo, si mette subito al lavoro per portare avanti quanto fatto dal padre. Continua la tradizione di famiglia nella produzione di salumi.” E ancora… il rapporto di papà Eugenio con i figli: Angelo, Remo, Ezio, Franco e Carla. “Fin da bambini ci insegnava anche a commettere marachelle pur di vederci uniti e svegli.”
Saranno Angelo, Remo e Ezio a portare avanti la tradizione industriale dei Marsilli. L’azienda cresce e il terreno a disposizione diventa poco. Ezio racconta che si pensò di traferire lo stabilimento altrove ma cambiarono idea perché la collina di Porte si era rivelata favorevole alla stagionatura dei salumi. La ditta prospera, si allargano le vendite, si va alle fiere internazionali per scoprire per esempio la novità delle confezionatrici per mettere sotto vuoto i prodotti. Si apre perfino un minizoo e sono molti i roveretani che ancora ricordano l’orso speck. E via, via sempre migliorando mentre fioccano riconoscimenti.
Ma tornando al libro “La mia storia” va apprezzata ancora una volta l’umiltà di Ezio Marsilli, il suo pudore nel raccontare e la genuina sorpresa d’essere benvoluto dalla sua comunità. Sono state davvero poche le sue parole alla presentazione del libro, perché c’era commozione, c’era ringraziamento: “Sono stupito e onorato di vedere così tanti amici”. Ecco, questa è la firma di Ezio. Il suo essere industriale ma anche e soprattutto protagonista della terra in cui vive. È davvero lungo l’elenco in cui i Marsilli hanno dato il loro sostegno – economico ma anche umano – alle attività del territorio: il basket, lo sci, il calcio, l’arte (diventando amici del Mart al suo esordio), il sociale con in prima fila l’amico Carlo Spagnolli e la sua Associazione. E il libro non poteva che seguire questo esempio. È gratis, chiunque lo può ritirare presso il negozio “Nepiunemeno” della Coop. Iter in via Garibaldi 2 a Rovereto e se vuole può fare una donazione all’Associazione Spagnolli Bazzoni per i bambini del villaggio San Marcellino di Harare in Zimbabwe.
Quasi 100 anni fa (1931) Depero nel suo Manifesto “Il futurismo e l’arte pubblicitaria” elogiava gli industriali: “Un solo industriale è più utile all’arte moderna ed alla nazione che 100 critici, che 1000 inutili passatisti.” Di certo un industriale viene ricordato non tanto e solo per le imprese economiche ma per quello che ha dato al suo territorio. Non per nulla Ezio apre il suo libro con tre pensieri. “Non sono miei, non ricordo dove li ho presi o trovati, so solo che mi hanno sempre fatto meditare. Rileggendoli oggi mi fanno credere che forse, magari nel mio inconscio, sono stati per me una sorta di filo conduttore per tutta la vita.”
Eccoli: “Il compito dell’uomo è quello di lasciare un buon ricordo. Non lasciare mai niente al caso, ogni cosa al suo posto e in ogni posto la sua cosa. Il giusto che cammina nella sua semplicità, lascerà dietro di sé, i suoi figlioli”.
Patrizia Belli