UNA CARTA NON SOLO INTELLIGENTE!
È la Duplicard dei Supermercati Poli Regina che, oltre ad un chip, sembra essere dotata di un cuore che non smette di offrire doni e gratificazioni.
Straordinario il risultato dell’ultima campagna “Un amico in più per fermare l’Aids in Zimbabwe”, conclusasi alla fine di marzo, che ha registrato 33.706 elargizioni (ogni 500 punti equivalgono ad una donazione di 13 Euro), per un totale di oltre 438.000 Euro. Quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
Ebbene è stato proprio per festeggiare questo successo che domenica 17 giugno si sono trovati nella sede dell’Associazione una gran parte di coloro che sono impegnati nel sostegno di questa iniziativa.
Una vera processione di persone si è affacciata al cancello di Giuliano che, volentieri mette a disposizione la sua casa, non solo come sede legale, ma anche come luogo di incontro e concertazione delle molteplici attività della Spagnolli-Bazzoni ONLUS.
Giuliano e Andrea S. alle griglie, Fernanda e Gigliola ai piatti e via via nuove persone che, dopo aver “suonato con i gomiti”, andavano arricchendo le mense di altre pietanze e vini e collaborando negli allestimenti e distribuzioni.
Non mancava davvero nessuno: i nostri volontari e quelli della Associazione Nuovi Orizzonti che hanno pubblicizzato l’operazione, in ripetute tornate, davanti ai supermercati, spiegando ai clienti l’importanza del loro dono.
Mauro Poli in rappresentanza della famiglia Poli che rende possibile la conversione in danaro dei punti Duplicard e sostiene le connesse spese pubblicitarie.
Francesca Manzana, Responsabile Marketing del Gruppo Poli-Regina che predispone la comunicazione del progetto in tutti i supermarket del Gruppo e coordina di concerto con la nostra Associazione tutti gli eventi di supporto (concerti vari, partita del cuore della Trentino Volley e l’incontro tra Carlo Spagnolli e Pippo Inzaghi).
Alcuni membri del Consiglio Direttivo (Elena P., Fernanda, Andrea S, Dario P. e Dario D.)
E infine il vero propulsore dell’Associazione in Zimbabwe, Carlo Spagnolli che si è materializzato, tra gli occhi increduli di molti, in ottima forma fisica e reduce da un’escursione in montagna, rimesso dunque dopo i lunghi mesi di malattia.
Grande emozione ha suscitato la sua vicinanza, infatti sono ancora nitidi nella memoria i pesanti bollettini medici che giornalmente giungevano da Paolo – il fratello – e da Giuliano e quindi la partecipazione al dolore suo e della famiglia e non ultimo a quello dei suoi ammalati e protetti in Zimbabwe.
Emozione che si è fatta più intensa quando, su un grande schermo eretto nel prato, è stato proiettato Lions Souls, girato nel 2010 in Zimbabwe da Manu Gerosa e Salva Muñoz, film-maker professionisti, entrambi presenti.
Nello sfortunato Paese del dittatore Mugabe gli eroi – spiriti di leone – sono coloro che lottano ogni giorno per conquistare e per dare dignità e speranza.
Il documentario, pur in contesti diversi come un polittico, è la rappresentazione corale di un’umanità sofferente che esprime tuttavia forza, determinazione e persino serenità, e di una moltitudine di persone che in forme diverse prestano la loro opera con generosa passione.
A tessere la trama della solidarietà e della narrazione un infaticabile Carlo Spagnolli, che alla guida di un furgone bianco percorre lunghe strade polverose scaricando in tutte le destinazioni preziosissimi scatoloni di cibo e di farmaci e poi, indossato il camice, visita malati, entra in sala operatoria, segue il decorso di tutti i suoi pazienti, interviene direttamente, a fianco di infermieri e suore, per risolvere anche problemi di ordine socio-culturale, e porta la sua affettuosa sollecitudine in ogni tappa del viaggio.
Mentre scorrono i titoli di coda applausi amorevoli per Carlo, per Manu, per Salva. Ma ancora nel buio – e lo si percepisce chiaramente - nessuno ha voglia di staccarsi dal Carlo del filmato, da Thomas e dagli altri “eroi“. Le voci giunte dallo schermo continuano a riempire l’aria tepida della notte e ad avvolgere i nostri cuori.
Anche Carlo è visibilmente commosso: la sua gente, le sue opere, il suo Zimbabwe e la sua casa con i suoi amati cagnolini gli mancano. Ma non è solo per questo che esprime parole di vivo apprezzamento per il documentario teste visto e ammirato.
Le sue dichiarazioni nel video, i dialoghi e le numerose testimonianze. attraverso le quali si sviluppa il racconto, sono dirette ma sobrie ed essenziali, e proprio per questo incisive. Ci restituiscono persone che lottano con coraggio rifiutando ipocrisie e compromessi. Sono esempi – secondo Carlo di cui ognuno di noi ha bisogno – perché ci obbligano a riflettere e ci inducono ad agire con altrettanta fermezza.
Una vera Festa quindi,...dell’Abbondanza? Anche, ma non quella che fa inorridire Latouche e tutti i seguaci della decrescita, dell’Abbondanza di gioia, di serenità, di appagamento, di fiducia e stima reciproca e molto altro ancora.
Pure i due cani scodinzolano felici, un sacco di ritagli di carne… ma sono convinta che non sia solo per questo, con il loro istinto hanno avvertito l’atmosfera di comunione della serata.
Chi l’avrebbe mai detto che la Duplicard potesse donare anche indimenticabili epifanie?
(a cura di Ornella Boldrini)