CONVEGNO IMPRESA ETICA SOLIDARIETA’
NON BASTA FARE IL BENE, BISOGNA ANCHE FARLO BENE
Questo aforisma di Denis Diderot, citato dal prof. Riccardo Milano nella sua lectio magistralis, sintetizza efficacemente spirito e logiche sottesi all’ideazione e al coordinamento del seminario in questione che, organizzato dall’Associazione Spagnolli – Bazzoni, si è tenuto il 14 febbraio 2013, presso la Sala Incontri delle Cantine Ferrari a Ravina.
Come è noto l’Associazione finanzia, attraverso le contribuzioni dei suoi sostenitori e il lavoro dei volontari, molteplici opere ospedali, presidi sanitari, villaggi per bambini abbandonati, scuole primarie e professionali -, soprattutto in alcuni Paesi dell’Africa sub-sahariana.
Conosciuto in particolare il progetto “Un amico in più per fermare l’Aids in Zimbabwe” che dal 2006 vede la Onlus legata al Gruppo Poli – Regina e a prestigiosi testimonial, quali Pippo Inzaghi e la Trentino Volley. L’operazione, sempre più radicata e seguita da migliaia di cittadini, ha consentito di raccogliere, attraverso la donazione dei punti, oltre 1.800 milioni di Euro (in essi compresi i risultati dell’ultima campagna), destinati alla cura dei malati di Aids.
Ma alle attività concrete - PER FAR DAVVERO BENE IL BENE - i membri della Spagnolli-Bazzoni hanno ritenuto che fosse necessario coniugare un approfondimento organico sui termini Impresa, Etica e Solidarietà; un trinomio sovente percepito come aggregazione solo formale, ma che, nel suo profilo storico, filosofico e religioso e nella sua ineludibile analisi prospettica, appare “come una cosa sola e giammai trialistica”[1] .
Il convegno si è aperto con il saluto del dott. Gino Lunelli, padrone di casa e presidente trentino dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti e dell’assessore provinciale alla Solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami. Entrambi, seppure con sottolineature diverse, hanno ribadito l’importanza del ruolo della responsabilità sociale d’impresa e del terzo settore nella diffusione di una cultura etica trasversale che contamini le coscienze e le spinga verso comportamenti più giusti.
L’introduzione è giunta da Pierangelo Giovanetti, direttore del quotidiano l’Adige e coordinatore del seminario. Il tema guida dei diversi contributi sarà – egli ha detto - la riflessione sulle antinomie tra l’Economia Classica, chiamata anche Morale, che poneva al centro dei suoi studi l’uomo nella sua interezza, e l’Economia neoclassica, secondo la quale il dovere etico dell’impresa è la ricerca del profitto. Nonché sul riaffermarsi del perseguimento degli interessi collettivi rispetto alla mera accumulazione di ricchezza per i soli azionisti.
A seguire la relazione del prof. Riccardo Milano, docente di Etica dell’Economia, cofondatore di Banca Etica, giornalista e autore di saggi di Etica della finanza e dell’economia. Nel suo intervento, icastico e affascinante, si sono intrecciati considerazioni e concetti economico/finanziari, filosofici, antropologici e religiosi e numerose citazioni che hanno conferito ulteriore spessore alla disamina. Ne è emerso un quadro composito e sfaccettato che ha trovato sintonie e coerenze con le esperienze, i valori e la sensibilità di ognuno dei presenti.
Difficile tracciare una sintesi dell’esposizione. Un suo passo forse risponde all’intento: “La crescita umana, civile, di capability [2]del mondo più povero non può passare solo dalla beneficenza e dalle elargizioni, ma da un nuovo spirito imprenditoriale in tutto il mondo. Una massima dell'Economia Francescana recitava: l'elemosina aiuta a sopravvivere ma non a vivere, perché per vivere occorre il lavoro, la produzione.
Oggi, quindi dobbiamo costruire un qualcosa per le generazioni future, come mutualità generazionale, che sappia coniugare il benessere con il ben-essere … Ma dobbiamo tutti darci da fare”.
Agli interventi di Mauro Poli e Carlo Spagnolli è stata invece affidata la presentazione del progetto “Un amico in più per fermare l’Aids in Zimbabwe”. Esempio paradigmatico di come già molti si diano da fare!
Il primo ha raccontato l’esperienza del suo gruppo societario nella gestione del programma ed ha spiegato quale è il loro approccio alla responsabilità sociale d’impresa e alla sua accountability (bilancio sociale e codice etico). I significativi esiti ottenuti con gli ormai sette anni di attività hanno aggiunto ulteriore valore alla sua testimonianza.
Suggestioni forti ha suscitato infine Carlo Spagnolli che ha accompagnato la narrazione con numerose foto dei “suoi” ammalati di Aids. Soprattutto di mamme che, nei tre centri di cura da lui diretti in Zimbabwe, ritrovano anche una loro dignità, lavorando e confezionando prodotti artigianali che vengono venduti in Trentino. Ma anche di bambini, recuperati alla vita, i cui sguardi dolci e penetranti e inconsapevoli hanno turbato e commosso.
Ai vari passaggi del convegno hanno fatto da contrappunto i brani suonati all’arpa da una raffinata Chiara Brun. Ali emozionali, offerte alle circa novanta persone presenti, per volare insieme verso nuove forme di armonia.
(Ornella Boldrini)