Spostandoci al nord del Burundi, si raggiunge un vero e proprio paradiso terrestre: Bugwana.
È una valle incontaminata dalla civiltà, dove la gente vive tra bananeti ed eucalipti dispersi su mille piccole colline.
In basso grandi distese di risaie. L’atmosfera di Bugwana sembra quasi irreale: la semplicità con cui la gente trascorre le proprie giornate tra il lavoro agricolo e le piccole ed uniche attività artigianali viene scandita dal sorgere del sole, unica fonte di luce. Di fronte alla bellezza di questa terra sembra impossibile solamente pensare che la guerra si sia potuta spingere così lontano; ma i volti ed i ricordi di questa gente testimoniano ferite profondissime che non trovano spiegazione. I prolungati anni di violenza vengono recepiti da questa gente come normalità: relegata nell’ignoranza e in totale mancanza di istruzione non ha mai avuto la possibilità di sperimentare altro. È proprio qui che una comunità saveriana guidata da padre Ruben e padre Bruno è venuta a stabilirsi quattro anni fa per valorizzare ed aiutare la popolazione di Bugwana intraprendere un percorso di sviluppo ed apertura nei confronti del resto del paese.
Difficilmente raggiungibile con i mezzi, Bugwana è sempre stata esclusa da molti programmi statali e progetti umanitari. Oggi invece può contare sul sostegno di una comunità che si fa strumento per una crescita intellettuale e sociale.
Costruzione del complesso scolastico per l’insegnamento medio-superiore
Il programma d’insegnamento previsto per la scuola di Bugwana corrisponde allo standard italiano delle scuole superiori e consente di raggiungere un diploma valido anche per l’ammissione all’università.
L’azione è coerente con uno sviluppo territoriale che vede già presente una scuola elementare-media in grado di formare fino a 7000 bambini l’anno, ma che non offre possibilità di prosecuzione della formazione causando un fenomeno migratorio degli studenti, nei casi più fortunati, o un elevato tasso di abbandono degli studi ove manchino risorse economiche adeguate. Questi territori sono infatti molto popolati e purtroppo colpiti dagli scontri etnici tra Hutu e Tutsi che, con intensità e frequenza legate all’andamento della politica interna ancora oggi molto instabile, provocano un costante impoverimento della struttura sociale del luogo che risente in maniera drammatica della guerra.
La struttura scolastica di Bugwana è stata realizzata in 4 4 fasi di sviluppo, in modo da costruire un’opera completa in grado di soddisfare le esigenze della popolazione locale.
Il primo obiettivo è stato la realizzazione di 4 aule per le lezioni. In questo caso sufficienti per un elevato numero di studenti che nello standard burundese possono arrivare anche a 50 ragazzi per aula con lezioni che si duplicano nelle ore mattutine e poi pomeridiane. Assieme alle aule verranno costruiti i servizi igienici con relativo approvvigionamento d’acqua.
Secondo obiettivo è stato la costruzione dell’apparato amministrativo con gli spazi per la direzione scolastica e quello per le attività di programmazione ed organizzazione del corpo docenti.
Terzo step, la realizzazione di una struttura in grado di ospitare gli insegnanti. Infatti oggi non esistono in loco le figure professionali adatte al ciclo d’insegnamento previsto ed è necessario attingere da fuori provincia. In futuro si prevede di considerare un valore aggiunto ed un’incentivazione l’assegnazione di questi alloggi a coloro tra la popolazione locale che vorranno formarsi e poi insegnare nella scuola per arrestare la “fuga dei cervelli” in altre provincie del Burundi o addirittura fuori dai confini nazionali.
Ultimo, ma importantissimo passo, è stato la realizzazione di una sala polivalente con annesso terreno di gioco. La scuola vuole essere punto di riferimento e motore per lo sviluppo sociale e l’integrazione tra etnie. Il complesso scolastico così inteso diventerebbe un centro di eccellenza in grado di attirare personale qualificato, invertendo l’attuale tendenza, contribuirebbe in maniera significativa allo sviluppo sociale dell’area in questione favorendo l’integrazione etnica e la diffusione di una cultura di pace.
I lavori per la realizzazione della scuola sono terminati nel 2009, mentre nel 2013 sono iniziati quelli per la costruzione dei dormitori per studenti e studentesse, in modo che il centro diventasse un vero e proprio collegio. Vi è infatti un refettorio e una struttura per l'assistenza sanitaria dotata di dispensario e di un reparto maternità, collocato in un edificio apposito. La scuola ha avuto un così grande successo che si è visto necessario ampliare i dormitori, per poter accogliere il crescente numero di studenti.
L'opera è stata realizzata con il contributo della Regione Trentino Alto Adige.
Responsabile in loco per la costruzione:
Padre Bruno Ghiotto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Mantiene i contatti:
Filippo Lazzeri Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.